Domenica prossima si festeggia il Corpus Domini e in molte parti d’Italia tale festa religiosa è accolta decorando le strade con tappeti di fiori più o meno sontuosi e colorati, ma comunque sempre un omaggio alla cristianità.
Quella di cui voglio parlarvi è l’infiorata di Spello, piccola cittadina medievale che si trova a soli 5 Km da Assisi.
Per l’evento, oramai conosciuto ed apprezzato, arrivano turisti e curiosi da ogni parte d’Itali e del mondo.
Già dal sabato pomeriggio gli abitanti di Spello, ma anche gli appassionati dell’evento, iniziano a lavorare per le strade e le piazze del paese, disegnando all’inizio il soggetto; successivamente avviene il vero momento della creazione, con i fiori raccolti dall’inizio della primavera, conservati ed essiccati a secondo dei casi. Man mano vengono alla luce vere e proprie tele d’artista, frutto di studi e prove effettuate durante tutto l’anno. La caratteristica principale dell’infiorata è quella dell’uso esclusivo di materiale proveniente dal mondo vegetale, ma le modalità per la partecipazione al concorso sono ferree e prevedono le seguenti regole:
Le Infiorate spellane seguono alcune regole fondamentali:
1. Il materiale proviene dal mondo vegetale
2. Le infiorate non possono essere di lunghezza inferiore a 12 metri e devono essere distanti almeno 1 metro dai bordi della strada, per favorire il passaggio ai visitatori.
3. Si può tracciare il disegno su carta bianca solo nella parti figurative, purché poi non venga colorato.
4. È altresì proibito usare vernici, smalti e similari, colla e derivati.
5. Le infiorate devono terminare entro le ore 9 della domenica.
6. Ai fini della premiazione sono prese in considerazione soltanto le opere di carattere religioso.
7. La Giuria è composta da 5/7 elementi.
La preparazione delle Infiorate è la fase più interessante e viva dell’evento: inizia nel primo pomeriggio del sabato – con l’allestimento delle protezioni e con la creazione o la riproduzione dei disegni sulle sezioni delle strade assegnate a ciascun gruppo – e si protrae per tutta la notte, quando gli infioratori dispongono con la massima precisione i petali sui disegni.
Le specie floreali utilizzate nelle infiorate sono numerosissime: fiordaliso, rosa, garofano, papavero, finocchio, veccia, iris, ginestra, sambuco, margherita, tarassico, cardo, serputello, planzago, viscaria, salvia, linaria, calendula, anemone, cicirilli, magnolia, cipollone, gaggia, fico, quercia, noce, cipresso, pino, orchidea selvatica.
Sono dieci le fasi tecniche dell’infiorata, che seguono un logico rituale in un crescendo di laborioso entusiasmo:
1. La prima fase è progettuale, vale a dire tiene conto della superficie stradale a disposizione, onde permettere di studiare il soggetto e i colori.
2. La seconda fase è di abbinamento tra i colori del bozzetto e dei fiori a disposizione.
3. La terza fase è quella della raccolta dei fiori, che avviene anche a qualche centinaia di chilometri e in vari periodi.
4. La quarta fase è quella della mondatura dei fiori, che consiste nella separazione dei petali per tipo.
5. La quinta fase è la preparazione dei disegni su carta bianca, cosa questa che non tutti i gruppi necessariamente eseguono.
6. La sesta fase è quella della preparazione di stampi che facilitino il lavoro di composizione.
7. La settima fase è l’installazione di tendoni o altri sistemi di copertura che proteggano le opere dalla pioggia e da altre eventuali condizioni metereologiche avverse nonché dal vento.
8. L’ottava fase, eseguita nel pomeriggio del sabato, è quella dell’incollatura, del disegno eseguito (con colla da parati).
9. La nona fase è la composizione del disegno con petali e verdure.
10. La decima e ultima fase è la salvaguardia e la conservazione dell’infiorata mediante irrorazione di acqua con pompe e spruzzatori, in modo che i petali possano restare aderenti all’asfalto e non appassiscano al calore del sole. Lo spessore del tappeto è un elemento assai importante, si pensi per esempio che con il sole i fiori finirebbero con il ritirarsi, facendo comparire l’asfalto.